Huawei imbroglia sui dati della fotocamera del P20 Pro

Il 28 marzo Huawei, con un evento a Parigi, ha annunciato ufficialmente i nuovi smartphone di punta per il 2018: la serie P20:

Il grande punto di forza della serie P20 è la fotocamera.
Ed in particolare, Huawei P20 Pro è equipaggiato con tre camere Leica (bianco e nero + colore + zoom), e può supportare lo zoom fino a 5x.
Allo stesso tempo, Huawei P20 Pro è l’unico smartphone con un’area del sensore di 1/1,7 pollici. Pertanto, nelle stesse condizioni di luce, è possibile riprendere immagini con luminosità più elevata e meno rumore.

Nella valutazione della nota agenzia DxOMark, P20Pro ha ottenuto un punteggio impressionante di 109 punti (114 punti per il video e 98 punti per il video), classificandosi in cima alla lista!

Alla conferenza stampa, Huawei ha paragonato con sicurezza il suo smartphone con altri flagship come iPhone X, Samsung S9 e Google Pixel. Ed è proprio di questo confronto di fotocamere che vi vogliamo parlare oggi.

Huawei gioca sporco nel confronto con Samsung

Huawei ha mostrato una foto scattata di notte con il P20 Pro, paragonandola ad un foto scattata con Samsung S9+

Come si vede, Huawei P20 Pro ha scattato una foto di una bellissima montagna innevata con le stelle. L’immagine dell’avversario Galaxy S9+ è talmente nera che non si capisce nemmeno se sia lo stesso panorama.

Tuttavia, sulla barra dei parametri sotto si vede chiaramente che Huawei usa una lunga esposizione di 30 secondi e un valore ISO di 3200. Per l’avversario S9 +, il tempo di esposizione è 10 secondi e anche il valore ISO è 800, che è molto più basso di quello di Huawei.

Ovviamente, questo non è un confronto alla pari, almeno non sembra.

Ciò che è ancora più imbarazzante è che Huawei ha modificato anche i parametri del Samsung S9+. Come tutti sappiamo, S9+ supporta l’apertura variabile F1.5 e F2.4, ma nella configurazione dei parametri elencata da Huawei, è scritto “F1.8”.

Abbiamo motivo di credere che, con la potente configurazione hardware della fotocamera e le profonde competenze di ottimizzazione del software, la qualità delle immagini di Huawei P20 Pro possa essere migliore di Samsung S9+. Quindi perchè barare con i dati? Sicuramente questo gioco sporco ci ha indotto a nutrire dei dubbi sul rigore dei test comparativi.

I precedenti imbarazzanti di Huawei

1. P9

In effetti, non è la prima volta che Huawei maneggia i dati sulle foto.

Già nell’era del P9, Huawei pubblicò sui social una bellissima foto, un ritratto perfetto in condizioni di scarsa illuminazione.

Questo il testo che accompagnava la foto:

“Siamo riusciti a scattare una bella foto di Deliciously Ella all’alba. La doppia fotocamera di #HuaweiP9 fa diventare un piacere scattare foto come questa in condizioni di scarsa illuminazione. Reinventa la fotografia con lo smartphone e condividi con noi le tue foto dell’alba. “

Sfortunatamente, dopo aver analizzato le informazioni EXIF della foto, si è scoperto che non è stata scattata con un Huawei P9, ma con una fotocamera professionale Canon EOS 5D Mark III:

Huawei porse le sue scuse e cancellò la foto dicendo:

“Recentemente è stato evidenziato che un’immagine sui nostri canali social non è stata scattata con Huawei P9. La foto, che è stata scattata professionalmente durante le riprese di una pubblicità di Huawei P9, è stata condivisa per ispirare la nostra community. Riconosciamo però che avremmo dovuto essere più chiari con le didascalie di questa immagine. Non è mai stata nostra intenzione ingannare. Ci scusiamo per questo e abbiamo rimosso l’immagine”

Poco dopo Huawei ci provò anche sui social cinesi, con un articolo intitolato
“P9 è paragonabile a SLR, ma il 98% delle persone non sa come usarlo ~!”,
dove descrive il potente effetto del supporto del formato RAW per i post-correzione delle foto.

Peccato che anche quella foto fosse stata scattata con una Canon EOS 5D Mark III:

2. P10

Il 14 aprile dell’anno scorso, alcuni utenti si sono accorti che diversi Huawei P10 avevano velocità di lettura molto diverse: 200 MB / s, 500 MB / s, 700 MB / s.

Si scoprì così che per i telefoni della serie P10, Huawei utilizza tre diversi tipi di chip di memoria flash, senza nessuna indicazione sulla confezione o nelle specifiche.
Questo significa che, pagando comunque il prezzo pieno di un Huawei P10, ci si potrebbe ritrovare con un pessimo LPDDR3 con eMMC 5.1.

Dopo la scoperta, Huawei affermò che c’erano effettivamente delle differenze, ma che il metodo utilizzato era comune nel settore e lo scopo era garantire un approvvigionamento stabile.

Ovviamente, tanti consumatori sono rimasti allibiti da questa risposta ufficiale.

Conclusioni

Tutti gli eventi negativi sopra menzionati, intenzionali o non intenzionali, potrebbero portare ad una sfiducia da parte dei consumatori nei prodotti a marchio Huawei.

In una certa misura, la ragione dietro i vari “imbrogli” di Huawei degli ultimi due anni è la strategia di marketing aggressiva mirata a promuovere i prodotti.
È innegabile la crescita rapida degli smartphone Huawei negli ultimi due anni, portando l’azienda a diventare uno dei più importanti marchi di telefonia mobile.
Secondo gli ultimi dati ufficiali di Huawei, le spedizioni di smartphone Huawei nel 2017 hanno raggiunto 153 milioni di unità e la quota di mercato globale ha superato il 10%.

Sul mercato europeo, la serie P e Mate sono rivolte a sfidare direttamente i produttori leader di telefoni cellulari come Samsung e Apple.
Inoltre, dopo anni di duro lavoro, i telefoni Huawei sono anche riusciti a occupare la  fascia medio-alta del mercato, stabilendo un nuovo modello per i produttori cinesi che fino ad allora si limitavano a produrre smartphone “più economici”.

In effetti, per quanto riguarda il prodotto in sé, le prestazioni dei telefoni Huawei sono evidenti: i chip Kirin sviluppati in modo indipendente e le fotocamere in collaborazione con Leica sono tutti ottimi punti unici.

Peccato, dunque, che Huawei abbia barato proprio sull’ottima fotocamera del P20.
Era davvero necessario?

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