Trump si sta organizzando per distruggere i competitors del Play Store

L’amministrazione Trump intensifica il veto sui produttori cinesi. Mike Pompeo, Segretario di Stato del governo Usa, ha annunciato il nuovo programma Clean Network con il quale aggiunge nuove restrizioni all’uso della tecnologia cinese. Misure che non solo cercano di impedire alle aziende cinesi di entrare nel mercato nordamericano, ma anche che le aziende nordamericane smettano di collaborare con le aziende cinesi.

Clean Network avrà nel suo mirino operatori di telefonia e cavi sottomarini, ma ha anche misure specifiche per i negozi di applicazioni.

Obiettivo: nessuna app americana in AppGallery

Questo il testo offerto dalla dichiarazione:

Per impedire ai produttori di smartphone non affidabili nella Repubblica popolare cinese di preinstallare o rendere disponibili per il download app affidabili nel proprio app store. Huawei, un braccio dello stato di sorveglianza cinese, sta facendo affari con innovazione e reputazione delle principali società statunitensi e straniere. Queste società dovrebbero rimuovere le loro applicazioni dall’application store Huawei per garantire che non siano associate a violatori dei diritti umani.

In altre parole, le aziende nordamericane dovrebbero evitare di associarsi a produttori cinesi come Huawei e assicurarsi che le loro applicazioni non siano preinstallate o disponibili nei loro negozi di applicazioni. Questa misura chiuderebbe ogni possibilità di trovare applicazioni come WhatsApp o Instagram nella Huawei AppGallery in futuro.

A seguito di questa misura, l’amministrazione Trump chiude anche la porta per rendere disponibili le applicazioni Google nella App Gallery, come accennato da Eric Xu, presidente di turno di Huawei, in un’intervista alla CNBC lo scorso aprile.

AppGallery

Delle prime 100 app più scaricate su Google Play, la maggior parte non si trova nell’app store Huawei. Con Clean Network, l’amministrazione Trump mette sotto pressione gli sviluppatori di app, chiedendo che siano loro a assicurarsi di non lavorare con produttori come Huawei.

In risposta a Engadget, da Huawei ci dicono di non avere commenti al riguardo.

Il veto al software cinese si intensifica

Clean Network chiede che le app e i servizi cinesi “inaffidabili” vengano rimossi anche dagli app store come Google Play. Il testo non fornisce maggiori dettagli e non specifica quali applicazioni sarebbero interessate, al di là di quelle “app del Partito comunista cinese che violano la privacy, diffondono virus e mostrano propaganda e disinformazione”. Questa misura potrebbe influenzare applicazioni cinesi così popolari come TikTok di Bytedance o giochi come PUBG Mobile o Call of Duty: Mobile, che appartengono al gigante cinese Tencent.

Huawei Tik Tok

A partire dal 20 settembre, cinque giorni dopo la scadenza fissata da Microsoft per l’acquisto di Tik Tok, queste applicazioni cinesi saranno bandite negli Stati Uniti a seguito dell’ordine esecutivo firmato da Trump.

Il nuovo veto degli Stati Uniti riguarda i servizi di messaggistica come WeChat e include anche l’archiviazione nel cloud, per impedire che i dati sensibili dei cittadini statunitensi vengano archiviati su server a cui le aziende cinesi accedono. In quest’ultima sezione potrebbero essere interessati produttori come Xiaomi che dispongono di servizi cloud. Da parte di Xiaomi hanno anche scelto di non commentare le ultime misure annunciate dagli Stati Uniti.

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